
Tutti si ricorderanno la storia, che è inutile raccontare, ma ad interessarmi è un aspetto. Dunque, Neo scopre, grazie a Morpheus e alla sua pasticca colorata (mi raccomando: ammiccamento, strizzatina d'occhio, gomitatina e risatina infantile...) che il mondo che lui ha sempre conosciuto non è che una finzione pressochè perfetta. Nel film, il mondo che noi spettatori riconosciamo immediatamente come reale, simile al nostro, e che anche gli esseri umani, nel film, considerano tale, è prodotto in realtà da un programma di nome Matrix. Anzi, quel mondo stesso, un ambiente virtuale in cui gli esseri umani credono di vivere, mangiare, sentire, pensare, si chiama Matrix. Ma dove sono realmente gli esseri umani?
Gli esseri umani, pur credendo di vivere in un mondo all'incirca fermo alla fine degli anni novanta (benchè non siano date indicazioni su come il tempo storico scorra dentro Matrix), sono in realtà prigionieri in un mondo disastrato, in cui le macchine hanno vinto una guerra contro il genere umano e hanno preso il controllo del pianeta. Dal momento che, non ricordo per quale ragione, sulla terra il sole è stato oscurato e non c'è più molta energia a disposizione (anche perchè le macchine, ormai capaci di intendere e di volere non hanno la minima intenzione di produrla loro, e mi pare anche giusto), le macchine hanno imbastito una produzione di energia a partire dalle persone. Si vedono per brevi istanti delle gigantesche coltivazioni, delle specie di campi, in cui gli uomini sono racchiusi dentro dei cyber-bozzoli che attraverso particolari innesti prelevano la loro energia, che alimenta le macchine.

Quest'idea della macchina ribelle, il mito del prodotto umano che sovrasta lo stesso uomo produttore (un pò come è successo a Dio), dominandolo, è molto comune: basta ricordare la carriera cinematografica dell'attuale governatore della California, Arnold Schwarzenegger (e l'ho anche scritto bene, tié!), che in gioventù ha interpretato un famoso cyborg (Ma dov'è finito il suo nemico del secondo episodio, quello che si scioglieva? Pensate che figata se lo candidavano i democratici alle elezioni in California... forse schwarzy lo avrebbe eliminato ancora con l'azoto liquido, chissà...). Terminator, come ogni buon libro di storia dovrebbe spiegare, tornava indietro nel tempo per uccidere il futuro capo dei ribelli umani, il futuro ultimo baluardo in difesa dell'umanità contro le macchine. Il capo però non era ancora nato, e neanche concepito, poichè il padre sarebbe stato un uomo anch'egli venuto dal futuro per difendere la futura madre dal cyborg, quindi... facile... vabbè lasciamo stare, non è importante.

La critica che tradizionalmente si fa ad un sistema economico di mercato capitalistico è che in esso si da il lavoro, il meglio del proprio tempo e delle proprie energie, in cambio di un tot di denaro che tante volte serve a tenere soltanto in vita, ma tante altre neanche. Quando si parla di libertà di lavorare, di opportunità di lavoro, si omette il fatto che in realtà si è costretti a lavorare, e per tante ore quante un sistema di prezzi e di consumi impone di fare. E' il bisogno di denaro a far lavorare tanto quanto ce n'è bisogno, perchè, come si dice in francese, "senza lilleri 'un si làllera". Ma cos'è che fa sì che questo scambio di sussistenza per energia abbia senso?

Sono dei sogni, è un programma in cui ci muoviamo immaginandoci, come vorrebbe cypher, belli, ricchi, pieni di donne, spade e danari (o danè, oppure schèi, come le nuove leggi leghiste che entreranno tra poco in vigore imporranno di chiamare gli euri). Una realtà immaginifica, artificiale, in cui nessuno ci rompa il cazzo, per favore, che dia modo di dimenticare le ore passate ad accumulare durante quelle passate a spendere, e così via... . La cosa che sfugge, anche a me, è chi siano le macchine, cioè quelle che hanno imbastito il sistema e che ne traggono maggiore profitto, e quali forze le guidino e le spingano a fare ciò che fanno. Non lo so. Neanche conosco la ragione che ha spinto i fratelli Wachosky, gli stessi ideatori del film basato su V per Vendetta, a creare questa gigantesca metafora di un mondo atificiale, di consumi, fatto apposta per nascondere e rimuovere quello "vero", che sta al di sotto di esso, per poi trasformare Matrix in una delle più spettacolari operazioni di marketing e di merchandising incrociato: hanno creato un universo immaginario a cui si accede tramite (l'acquisto di) pupazzi, videogiochi, film, fumetti e chi più ne ha più ne metta... la sensazione è che forse Matrix abbia mangiato anche loro, e che forse, come Cypher, anche loro abbiano scelto coscientemente di ingoiare la pillola dell'oblio (blu o rossa, non me lo ricordo qual'è) e di viverci dentro, godendone. Ma a spese di chi?
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