lunedì 30 giugno 2008

A.A.A. CERCASI

Cercasi persona mediamente intelligente che si renda conto e dica pubblicamente che forse non è il caso di continuare a rompere il cazzo con la produzione industriale. Come se il benessere delle persone dipendesse dal P.I.L. e quindi da quante macchine produce e vende la F.I.A.T.. Calo delle vendite? Benissimo. Inquiniamo meno. Con tutti i morti e l'inquinamento perchè nessuno lancia l'allarme automobili? Troppo smog, troppi pericoli. Riduciamo la velocità di punta delle automobili: limite 110? Massimo 110. Sarebbe un attentato all'italica virilità (o a ciò che ne rimane.)

Cercasi anche persona in grado di spiegare il significato dell'espressione "La Spagna ci ha sorpassato con il P.I.L.. Chi sorpassa chi e in cosa? Io ho tutta la simpatia del mondo per gli spagnoli, ma il fattto di essere in una fase di crescita economica non significa assolutamente nulla. Anche la Cina è in una fase di crescita economica.

sabato 28 giugno 2008

CITAZIONE DEL GIORNO: FACCE DI BRONZO

«Il fatto più paradossale ma al tempo stesso illuminante dei nodi irrisolti, culturali prima ancora che politici, della vita politica italiana è rappresentato da un movimento autenticamente reazionario come quello di Antonio Di Pietro (che oggi si esibisce perfino con la trebbiatura del grano, probabilmente con il petto virilmente scoperto), ma capace di rappresentare le pulsioni più profonde della sinistra italiana, fino a indicarne la rotta e di dettarne le scelte politiche più importanti.»

Un commento di Sandro Bondi sulla questione intercettazioni/puttanopoli.
Applausi. Scroscianti.

venerdì 27 giugno 2008

TRISTEZZA

Questo mio governo
che disprezza i ladri
ma apprezza i corruttori,
che ripudia le droghe
ma adora le puttane
Questo governo,
anche mio:
andasse a fare in culo chi l'ha votato.

giovedì 26 giugno 2008

CITAZIONE DEL GIORNO E PICCOLO POST

"In Italia, un rom ubriaco che ammazza quattro ragazzi, merita un soggiorno in un residence in riva al mare e poi contratti da star e la celebrità di un divo di Hollywood. Berlusconi che fa quattro telefonate, neanche lontanamente paragonabili a quelle di D'Alema e Fassino del tipo"allora abbiamo una banca!" è messo sulla graticola e additato come il più pericoloso dei criminali! Continuino pure così: a tanto odio seguirà, come un boomerang per loro, una sempre maggiore solidarietà con Berlusconi, perchè è palese che certi magistrati lo vogliono eliminare come nemico politico e non fare giustizia!"

Un lettore de Il Giornale, evidentemente scontento del trattamento da signori che i Rom e gli estracomunitari ricevono in Italia, mentre la brava gente come Berlusconi non riesce a stare tranquilla nemmeno per un minuto.


"Cani al guinzaglio" potrebbe essere il titolo della citazione di oggi. Una massa di persone infelici e rancorose alla ricerca di qualcosa di facile in cui credere e di qualcosa di altrettanto facile da odiare e contro cui abbaiare. I lettori de Il Giornale, tra le altre cose, sono questo. Si sentono rappresentati da un uomo che dice di aver attraversato mari e monti per portare una parola che nessuno sa cosa significhi, usata come la usa lui. Libertà. Ma cosa c'è di così simbolico in questa storia a misura di bambino? Davvero il popolo si sente vittima, peseguitata e oppressa da giudici e moralisti che parlano bene e razzolano male? Chi ha fregato il popolo tanto da -Poverino!- ridurlo in questo stato, impoverito, deriso, e pure umiliato? Forse il popolo stesso, quando ha smesso di sorvegliare i suoi capi e i suoi padroni al punto da non saperli nemmeno più riconoscere? Davvero, allora, vi rappresenta la storia di questo tizio basso e tarchiato, pelato, che mente sapendo di mentire, che ha fatto della sopravvivenza un'arte di vita, un tizio sempre con la coscienza sporca, tanto sporca da non avere altra arma che il giuramento sulla testa dei figli per proclamare la sua innocenza e convincerne il popolo; questo spaccone, ignorante, piccolo uomo bugiardo vi rappresenta? Si? Allora sapete cosa vi dico? Andate a fare in culo.

venerdì 20 giugno 2008

CITAZIONE DEL GIORNO

"Io mi sono tenuto in stretto contatto con le persone di B. e loro conoscevano la mia situazione. Erano consapevoli, in particolare, di come i miei soci si fossero intascati la maggior parte del dividendo; sapevano bene che il modo in cui io avevo reso la mia testimonianza (non ho mentito ma ho superato momenti difficili, per dirla in modo delicato) avesse tenuto Mr.B fuori da un mare di guai nei quali l'avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo"

David Mills, 2/2/2004, lettera al suo commercialista.

"Io sono stato sentito più volte in indagini e processi che riguardavano Silvio Berlusconi e il gruppo Fininvest e, pur non avendo mai detto il falso, ho tentato di proteggerlo nella massima misura possibile e di mantenere laddove possibile una certa riservatezza sulle operazioni che ho compiuto per lui."

David Mills, 19/7/2004, dichiarazione rilasciata ai pm durante un interrogatorio.

Domanda: Il Mr.B della lettera sarà il Berlusconi dell'interrogatorio?

giovedì 19 giugno 2008

PASSEGGIANDO NEI DINTORNI DI GOMORRA

Ho letto oggi che si è tenuto il processo in secondo grado per i celeberrimi casalesi, i camorristi che sono stati al centro di Gomorra, il libro ultracelebrato (giustamente) scritto da Roberto Saviano (foto). "Cicciott'e mezzanotte"(scusate ma non so scrivere napoletano) e "Sandokan" sono due tra i condannati all'ergastolo, quelli, forse, con i nomi più pittoreschi. Trionfo dello stato, dicono tutti. Bene, si. Il libro però, anche se l'ho letto diversi mesi fa, me lo ricordo abbastanza bene, o comunque mi ricordo abbastanza bene il suo senso generale. Gomorra colpisce in particolare per l'inquadramento che da alla camorra, che è l'esatto opposto di come viene vista di solito, anche dalle persone, come me, che ne vivono a debita distanza e che associano mentalmente la parola camorra ad un formaggio (mi fa quest'effetto fin da piccolo).

Se ci fate caso, in genere, quando si parla delle mafie e del loro rapporto con le istituzioni, si parla spesso di "mali" in senso quasi medico: c'è un organismo "infettato", malato per via di un "cancro" che lo penetra e lo erode fino ad ucciderlo. Falso, dice Saviano. La Camorra è un tipo di mafia che è assolutamente sintonizzato con il contesto presente: si tratta di clan che si combattono e si sterminano esclusivamente per il controllo economico di vari mercati, in intere zone delle periferie di Napoli di cui controllano la vita economica fino a garantire a parte della popolazione delle entrate mensili sicure. Non c'è quella specie di controllo sociale e quasi morale che tradizionalmente, e credo ingenuamente, si è attribuito alla mafia, per esempio, siciliana. E' una mafia post-moderna. La cosa più interessane, infatti, sono i punti di connessione diretta ed organica tra camorra e società. Tipo.

Politica, imprese, lavoro
Riassumo una vicenda che forse è paradigmatica. Di recente è stato fatto fuori tale Michele Orsi. Questi era un imprenditore che insieme al fratello aveva avviato un consorzio per la raccolta dei rifiuti : il consorzio era misto pubblico/privato, cioè per metà appartenente a loro e per metà appartenente a non so quale società riferita a non so che provincia o comune. I due fratelli Orsi vengono accusati di associazione mafiosa perchè si scopre che pagano al'incirca 30 mila euro al mese a due clan camorristici, come una sorta di pizzo, per continuare a fare il loro lavoro. E' nel corso delle indagini per capire il grado di coinvolgimento tra i due imprenditori e la camorra che uno dei due fratelli, Michele, decide di collaborare con la giustizia ed inizia a fare nomi di boss; dice anche che la parte pubblica della loro società, quella che fa capo alle istituzioni, era ben consapevole del loro rapporto organico con la camorra: pare infatti che quando in consiglio di amministrazione fu fatto presente il problema camorra, nessuno, come si dice in Francia, abbia detto "pio". Anzi. Alcuni politici, tra cui l'orgoglioso Mario Landolfi (foto), ex AeNne ora PiDdieLle, sembra abbiano raccomandato alcune persone perchè fossero assunte a lavorare nella società dei fratelli Orsi. Niente di strano, in effetti, perchè questo sembrava rientrare negli accordi presi tra istituzioni e impresa: io ti do l'appalto, si lavora insieme, e tu assumi chi ti suggerisco. Lo stato o chi per lui paga l'impresa, che ripaga assumendo secondo indicazioni, e contemporaneamente tutti pagano anche la camorra che altrimenti poi le cose prendono fuoco, la gente muore e, insomma, non si sa mai.
Morale politica della favola. A Landolfi è stato chiesto in Senato di spiegare questo coinvolgimento: con l'orgoglio tipico dell'uomo di AeNne, ha risposto che lui avrebbe spiegato tutto in sede giudiziaria, ma che da campano fiero e consapevole delle difficoltà in cui versa la sua terra poteva dirsi orgoglioso (lo dice qui) di aver raccomandato gente a fin di bene, cioè di aver aiutato dei giovani di sicuro valore a trovare lavoro nelle loro zone. In un'imprea che lavorava a braccetto con la camorra. Quale cancro?

Mercati

Una cosa che colpisce in Gomorra è quando Saviano sostiene che la Camorra ha investito, come un'impresa qualsiasi, solo sulle droghe che considerava più consone al contesto presente e più adatte alla nostra cultura ed alla nostra società: immancabile l'eroina, ma soprattutto ci sono la cocaina e l'mdma, il principio attivo dell'ecstasi. Ritmi sempre più veloci di lavoro e di svago uniti alla tendenza a considerare giuridicamente equivalenti queste droghe e quelle da fumo, ed il gioco è fatto: la Camorra ha lucrato tagliando gli investimenti sull'hashish e concentrandosi sulle droghe sintetiche e sulla cocaina.
Un'altra miniera d'oro è la contraffazione. Gucci, Armani, Prada, & Co... Tonnellate di merci griffate pronte per essere vendute in tutta Italia, molte delle quali sono addirittura prodotte con sistemi, stampi e materiali, rubati direttamente alle marche plagiate. Non si capisce più bene cosa significhi vero o falso.
Ecco, un mercato per definzione prevede compratori che vogliono cose e scelte imprenditoriali come queste sono scelte che presuppongono una conoscenza piuttosto specifica e dettagliata dei gusti o dei bisogni dei consumatori. Altro che malattia.

Miti

C'è poi la questione dei ragazzini attratti dalla carriera nel sistema: mancanza di altre prospettive, certo, ma non solo. In certa misura il sottofondo sociale e culturale dove prolifera questo tipo di criminalità organizzata non è così isolato rispetto al resto dell'Italia, se non dell'Europa (se non del mondo). Ci sono valori di riferimento veicolati da particolari mitologie che non sono riferibili solo alla Campania o al Sud Italia. Se non mi ricordo male una delle citazioni all'inizio di Gomorra è ripresa da Scarface: "Il mondo è tuo" dice. E' il motto di Tony Montana (foto), il personaggio di Al Pacino, un mito per i camorristi (e non solo), tanto che uno di loro si era costruito la villa identica a quella che ha il boss nel film. Il mondo è tuo. Significa semplicemente che un'ambizione smodata e totale per il potere, che spinge ad usare ogni mezzo per eliminare gli avversari, fare soldi, incutere timore, è la via principale per il successo, che consiste poi nell'ottenere il "Rispetto". Più o meno. Cosa significhi esattamente rispetto confesso che non lo so, però grosso modo l'idea sembra questa.

Recentemente qua a Parigi, forse anche in Italia, hanno fatto un gran casino per il lancio di un gioco per la Play Station che credo sia molto famoso: Grand Theft Auto IV (foto). Io non c'ho mai giocato all PS perciò ho guardato il trailer di GTA IV nel sito dove ci sono anche simulazioni di scene ed ho afferrato, grosso modo, il concetto. La storia è quella di un tizio che arriva dall'est Europeo, credo, in un posto tipo gli U.S.A. e trova suo cugino, che credo sia invischiato in affari loschi. Si unisce a lui ed il gioco consiste, fondamentalmente, nel rubare, nel far fuori gente, trafficare droga, armi o non so cosa, e fare tutto ciò che un grande criminale in ascesa deve fare per vincere qualunque cosa possa vincere e per essere, credo, rispettato. Ah, dimenticavo che il gioco è anche pieno di puttane. A questo punto mi viene in mente Zepequeno, il boss psicopatico di City of God, quello che diventa il re incontrastato delle favelas salvo poi finire come in genere finiscono questi personaggi, cioè pieno di buchi.

Stringi stringi...

Stringi stringi confesso che non so bene cosa volevo dire. Anzi si. Gomorra è un bel libro perchè è scritto bene e perchè fa vedere che dietro un organizzazione criminale come la camorra non ci stanno cose così segrete, arcane o nascoste. Ci stanno persone che vedono quello che vedono le altre, che leggono quello che leggono le altre e che vogliono quello che vogliono le altre. Non sono su altri pianeti. Una delle scene che mi è rimasta più impressa di Gomorra è quella in cui Saviano va ad Aberdeen, Scozia, dove conosce alcuni ragazzi che tengono appese in casa immagini di Secondigliano e di Scampia (foto), mi pare. Per loro Napoli è un mito, un posto dove uno si prende tutto quello che vuole, ma solo, come si dice, se ha le palle (oppure la Tv, i giornali, la presidenza del consiglio, o tutti e tre insieme).

sabato 14 giugno 2008

CITAZIONE DEL GIORNO

«Durante la mia campagna elettorale, ho girato piazze piene di gente e di entusiasmo. E vi assicuro che ogni volta che ho parlato di limitare il sistema delle intercettazioni, la gente mi ha applaudito moltissimo. È un provvedimento che gli italiani vogliono»

Silvio Berlusconi (Dev'ésse vero si... ma vai in culo vai!)

mercoledì 11 giugno 2008

ULTIME NOTIZIE DAL SITO DI DON ZAUKER:


SICUREZZA: INTRODOTTO IL NUOVO REATO DI NEGRITUDINE.

La Lega esulta, il Piddì esprime preoccupazione ma si dichiara pronto a collaborare con il governo.

DA LEGGERE: LA STRADA.

"Rimase ad ascoltare lo sgocciolio dell'acqua nei boschi. Era roccia fresca, quella. Freddo e silenzio. Le ceneri del mondo defunto trasportate qua e là nel nulla da lugubri venti terreni. Trascinate, sparpagliate e trascinate di nuovo. Ogni cosa sganciata dal proprio ancoraggio. Sospesa nell'aria cinerea. Sostenuta da un respiro, breve e tremante. Se solo il mio cuore fosse pietra."

Cormac McCarthy, La strada.

La citazione che ho riportato sopra è tratta da La strada, un libro che definirei stupefacente. Spero di convincere qualcuno a leggerlo ma spero soprattutto di non rovinargli la lettura. Il fatto è che si fatica a spiegare una cosa scritta in quel modo. Il contenuto è veramente inseparabile dal modo con cui McCarhy lo racconta (Non a caso ha vinto il premio Pulitzer). Neanche saprei dire qualcosa sull'autore che ha pubblicato il primo romanzo nel 1965 e di cui non ho letto che l'ultimo, questo, appunto. Comunque, provo a dire due o tre cose. Si legge in un giorno. Due, forse. E'impossibile non finirlo subito, è impossibile non cercare la conclusione di una storia che in realtà, a ben guardare, conclusione non può avere. A rigore, si fatica anche a chiamarla storia. Siamo in un futuro. Il problema è già capire il futuro di cosa. Non si sa cos'è successo: si possono soltanto supporre catastrofi ecologiche di entità biblica, con enormi tempeste di fuoco che hanno distrutto la vita sulla terra. Degli alberi rimagono soltanto scheletri anneriti, la terra non ha più vita. Il mare è vuoto di morte. Resistono solo gli ultimi uomini che vivono di ciò che trovano, dei residui di civiltà ormai inesistenti ed inutili. Cienciosi vagabondi che vagano nel nulla, spesso divorandosi a vicenda. Nascondendosi l'uno dall'altro e dai gruppi di cannibali che mettono incinta le poche donne rimaste per cibarsi dei neonati. Non c'è altra forma oganizzata di produzione di cibo, non può essercene. L'umanità insiste a sopravvivere divorando se stessa.
In tutto questo, il libro racconta del viaggio senza meta di un padre con il proprio figlio: dell'incessante ricerca di un riparo, del calore, di vestiti e del poco cibo superstite, abbandonati in memoria di un mondo che non esiste più.
Noi siamo i buoni, dice il padre al bambino.
Perchè noi non mangiamo gli altri, dice il bambino.
E noi non rubiamo, prendiamo solo ciò che i morti hanno lasciato e che non può più dare loro giovamento.

Quello che ho tratto dal libro, comunque, è che la lotta che il padre conduce non è tanto quella contro la fame o contro i cannibali. E' qualcosa di più profondo. Più che una lotta contro qualcosa, è la volontà di lasciare una testimonianza, tenera e disperata:
la vita va custodita, anche se non c'è più un futuro a cui destinarla. La vita del figlio, la sua sopravvivenza, è il suo unico scopo. Ma ciò che sembra avere valore non è tanto la vita in sè. E' la compassione. E' in nome della compassione che il figlio a sua volta potrà donare qualcosa a coloro che incontrerà nel suo percorso, per il poco che forse gli rimane da vivere. Quella compassione, la ricerca di un riparo comune e la condivisione del poco cibo, rimangono gli ultimi frammenti, i più significativi e tenaci, di ciò che resta dell'uomo una volta che ha perso tutto, compresi il suo passato, il suo futuro, i suoi sogni.

Forse, in fondo, quello che vuole dire McCarthy è questo: la compassione è ciò che ci rende umani, è l'unica cosa da trasmettere, è l'unica cosa che ci sopravvive e che crea una catena, l'unica veramente indistruttibile, l'unica che ha diritto, in qualche modo, ad aspirare all'eternità.

"... il respiro di Dio è sempre il respiro di Dio, anche se passa da un uomo all'altro in eterno."

Io, da buon laico, avrei detto che il respiro di Dio è sempre il respiro dell'uomo che passa da un uomo all'altro in eterno, ma va bene lo stesso. Posso perdonarglielo a McCarthy. Comunque davvero, al di là degli scherzi, va letto. Fa stare un pò male, magari, ma lascia veramente il segno.

sabato 7 giugno 2008

Come eravamo...

Mi piacerebbe creare come una sorta di galleria del passato, che magari ci ricordi un pò di cose accadute, una specie di come eravamo. Mi è tornato in mente lo scandalo Telekom Serbia, in cui dittatori serbi avevano versato tangenti a Dini, Prodi, Fassino. Tutti delinquenti, questi politici, tutti uguali, in fondo. Basti guardare la storia di Berlusconi e della Banca Rasini.

giovedì 5 giugno 2008

NOVITA'

Andate, oltre che in culo, a vedere questo sito:

http://www.libreremo.org/

Libri di testo e romanzi scaricabili. Basta avere e-mule.

mercoledì 4 giugno 2008

CITAZIONE DEL GIORNO

"Posso querelare per diffamazione un tizio che mi accusa nero su bianco di avere picchiato mia moglie, di essere un plagiario, uno spacciatore, un alcolizzato con tendenze violente, e con tutta probabilità anche un assassino?"

"Non saprei. Mi sembra che il tizio sia piuttosto ben informato."

Mordecai Richler, La versione di Barney.

lunedì 2 giugno 2008

Cose che possono succedere

Sebbene il fatto sia grave, in modo comunque sostanzialmente sereno si parla dell'"ennesimo" omicidio di camorra, che ha coinvolto tale Michele Orsi. Ora, questo tizio aveva scoperchiato un bel pentolone di merda fumante, che potrete annusare con il vostro nasino rifatto al silicone proprio qui . Guardate anche chi c'è coinvolto...