venerdì 30 maggio 2008

NOVITA'


Abbiate pazienza se mi concedo tre righe per i cazzi miei, che i blog di solito sono sempre pieni di cose intimissime e supersensibili, ma il mio non lo è mai stato e non comincerà ad esserlo ora. A dire il vero mi sa che si sta generando un eccesso di parole, un sovraccarico di comunicazione, un schizofrenia digitale globale. Boh. Come anche i più disattenti osservatori avranno sicuramente già notato, il blog ha cambiato veste, causa cambiamento dei tempi. Mi sa che quando tornerò all'Italia -paese dal patrimonio artistico e culturale sterminato, di cui solo ora prendo coscienza- mi occorreranno molta pazienza, un paio di scagnozzi ed una buona saldatrice per rimettere le cose a posto. Se avessi trovato una nuova ragion d'essere e una coscienza nuova di zecca, qualunque cosa ciò significhi, avrei anche potuto pensare di rimanere qui a Parigi, insieme alla Rossanda ed a tutta l'intellighenzia di sinistra, a discutere di quando si rideva con Ingrao, Pintor, Lenin, ecc... Dicevo, sarei rimasto anche, è che qua in Francia non hanno il bidè (a me risulta che la parola sia francese, dunque, è il primo caso in cui c'è la parola ma non la cosa: incredibile...) .




Cervelli in fuga: mah, il mio non mi sembra si sia mai allontanato granché, mio malgrado. Si, potrei tentare di inserirmi. Oppure tornare in Italia e laurearmi a Siena e pensare di gettarmi in un dottorato (brrr). E poi? Non lo so, ma inizio a dubitare che la mia conoscenza, per ora solo teorica, prima o poi pratica, dei mercati rurali marocchini e di quelli urbani nella seconda metà del XIX secolo, possa interessare qualcuno in Italia, soprattutto in questo periodo. Voi che dite?



Detto brevemente, mi piacerebbe cercare di contribuire un pò ad un cambiamento di coscienza collettiva (booooom!); mi piacerebbe davvero, ma non so come fare, se non unirmi con gente che vuole farlo e produrre messaggi. Le parole contano, puttana eva, e purtroppo anche parecchio. E' che per ora non ho esperienza. Ho bisogno di più mondo alle spalle, mi sa. E poi, se i miei connazionali non si staccano dalla TV è finita. Ma il problema non è la TV in sè, e nemmeno i messaggi che veicola. E' la tele come stile di vita, come tempo libero e consumo.



Per il momento vi suggerisco di aderire, io l'ho già fato, alla campagna UN MOCCOLO PER LA VITA, che troverete spiegata come si deve nel sito www.donzauker.it che linco qui ma che trovate anche nell'apposita zona linchs. Tra l'altro c'è anche un interessante appello per DEMILANESIZZARE la lingua italiana in favore delle espressioni dialettali proprie di ciascuno. Anche qui aderisco come una figurina panini e giuro fin da ora che non dirò mai più "figo".
Insomma ragazzi, uniamo le nostre forze DAI CAZZO! e come abbiamo sempre fatto nel corso della storia, anche nei momenti più neri, decidiamo un posto dove andà a cena, che si spenda poco, poi dopo si decide che fare.