sabato 31 maggio 2008

A futura memoria

Nel frattempo, c'è chi prende appunti e ricorda, a futura memoria. Quando accadono quelle cose, quegli insiemi di cose terribilmente complicati che finiscono nei libri, che diventano fatti storici, sotto forma di agglomerati di eventi, emozioni, sentimenti -sensazioni dei protagonisti e duri dati mumerici, statistici, scientifici-, in genere, queste cose, quando diventano storia, sono già accadute. C'è come una condanna a subire l'accelerazione delle cose, che per loro logica interna non pemettono la riflessione, il controllo, interrogano direttamente ed in modo brutale le persone coinvolte , e a volte le interrogano con il loro e l'altrui sangue. Si è condannati a non poter sapere che a posteriori. Il presente rimane inafferabile: sempre troppo veloce o troppo lento, non si lascia prendere mai. Non rimane quindi che conservare qualche immagine, qualche morso di conversazione strappato qua e là, qualche frammento di un discorso che ancora non ha senso, ma in cui sembra di poter intravedere qualcosa, forse l'embrione di un discorso che un giorno avrà senso, sarà compiuto, in un modo o in un altro dirà qualcosa, di vero oppure di falso, ma qualcosa dirà. Sembra a volte di vedere, per un attimo, come un copione già scritto che si sta svolgendo; ma, come nel ricordare i sogni, non si riesce spesso ad arrivare alla conclusone, al senso compiuto: c'è un pensiero appena più in là di quello che si sta pensando, ma e inafferrabile.
Compito infame e forse inutile: ricordare il presente, a futura memoria.


Questa è la curva della Lazio. Chi era Željko Ražnatović, la tigre Arkan, è scritto qui.

venerdì 30 maggio 2008

NOVITA'


Abbiate pazienza se mi concedo tre righe per i cazzi miei, che i blog di solito sono sempre pieni di cose intimissime e supersensibili, ma il mio non lo è mai stato e non comincerà ad esserlo ora. A dire il vero mi sa che si sta generando un eccesso di parole, un sovraccarico di comunicazione, un schizofrenia digitale globale. Boh. Come anche i più disattenti osservatori avranno sicuramente già notato, il blog ha cambiato veste, causa cambiamento dei tempi. Mi sa che quando tornerò all'Italia -paese dal patrimonio artistico e culturale sterminato, di cui solo ora prendo coscienza- mi occorreranno molta pazienza, un paio di scagnozzi ed una buona saldatrice per rimettere le cose a posto. Se avessi trovato una nuova ragion d'essere e una coscienza nuova di zecca, qualunque cosa ciò significhi, avrei anche potuto pensare di rimanere qui a Parigi, insieme alla Rossanda ed a tutta l'intellighenzia di sinistra, a discutere di quando si rideva con Ingrao, Pintor, Lenin, ecc... Dicevo, sarei rimasto anche, è che qua in Francia non hanno il bidè (a me risulta che la parola sia francese, dunque, è il primo caso in cui c'è la parola ma non la cosa: incredibile...) .




Cervelli in fuga: mah, il mio non mi sembra si sia mai allontanato granché, mio malgrado. Si, potrei tentare di inserirmi. Oppure tornare in Italia e laurearmi a Siena e pensare di gettarmi in un dottorato (brrr). E poi? Non lo so, ma inizio a dubitare che la mia conoscenza, per ora solo teorica, prima o poi pratica, dei mercati rurali marocchini e di quelli urbani nella seconda metà del XIX secolo, possa interessare qualcuno in Italia, soprattutto in questo periodo. Voi che dite?



Detto brevemente, mi piacerebbe cercare di contribuire un pò ad un cambiamento di coscienza collettiva (booooom!); mi piacerebbe davvero, ma non so come fare, se non unirmi con gente che vuole farlo e produrre messaggi. Le parole contano, puttana eva, e purtroppo anche parecchio. E' che per ora non ho esperienza. Ho bisogno di più mondo alle spalle, mi sa. E poi, se i miei connazionali non si staccano dalla TV è finita. Ma il problema non è la TV in sè, e nemmeno i messaggi che veicola. E' la tele come stile di vita, come tempo libero e consumo.



Per il momento vi suggerisco di aderire, io l'ho già fato, alla campagna UN MOCCOLO PER LA VITA, che troverete spiegata come si deve nel sito www.donzauker.it che linco qui ma che trovate anche nell'apposita zona linchs. Tra l'altro c'è anche un interessante appello per DEMILANESIZZARE la lingua italiana in favore delle espressioni dialettali proprie di ciascuno. Anche qui aderisco come una figurina panini e giuro fin da ora che non dirò mai più "figo".
Insomma ragazzi, uniamo le nostre forze DAI CAZZO! e come abbiamo sempre fatto nel corso della storia, anche nei momenti più neri, decidiamo un posto dove andà a cena, che si spenda poco, poi dopo si decide che fare.

mercoledì 28 maggio 2008

Cosa c'è di strano a intitolargli una via?

«Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d'una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore...»
«...Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c'è che un attestato col quale si possa imporre l'altolà al meticciato e all'ebraismo: l'attestato del sangue.»

Giorgio Almirante
(Personalmente sono davvero favorevole a intitolargli una via di Roma: chi vivrà giudicherà.)

lunedì 19 maggio 2008

Un paese a noi simile

da Repubblica del 1/5/2000.

Un turista giapponese e un autista di autobus sono stati lapidati da una folla guatemalteca perchè stavano fotografando dei bambini. Erano sospettati di essere dei rapitori di bambini con lo scopo di espiantarne gli organi. In molti villaggi del Guatemala è diffusa la convinzione che finti turisti si aggirino nei villaggi per rapire bambini. Tuttavia nessun fatto concreto ha corroborato questi sospetti. In precedenza si sono verificatia altri casi analoghi di turisti o persone sospette linciate (solo nel 1999 si contano 71 vittime)

mercoledì 7 maggio 2008

CITAZIONE DEL GIORNO

Visto su Blob, dall'intervista di una giornalista che andava in giro per Roma a chiedere alla gente cosa pensasse di Alemanno. La tipa interroga un vecchio romano:
"Ma secondo lei Alemanno è fascista?"
"Perché che é?", ridomanda perplesso a sua volta il vecchio.

giovedì 1 maggio 2008

DUE CHIACCHIERE INUTILI SULL'IMMIGRAZIONE

Io non capisco una cosa. Allora, c'è il problema che l'immigrazione candestina produce criminalità. E' evidente. Allora io ci ragiono un pò su e penso: abbiamo una legge che era stata fatta per contenere l'immigrazione, vincolando l'acesso al paese al possesso di garanzie di residenza e di lavoro. Che però dovevano essere possedute prima, o meglio, al momento, dell'arrivo. Quest'idea, invece che ridurre la quantità di immigrati e migliorarne le condizioni di accesso, ha fatto precisamente l'opposto: principalmente, ha spinto alla costituzione di questi "sottomondi" periferici, in cui persone evidentemente prive dei requisiti minimi di legge per stare in Italia si adattavano a vivere in condizioni di miseria. Miseria che evidentemente genera criminalità, reti criminali e sottoculture criminali, molte delle quali si occupavano di creare ponti di passaggio illegali con i paesi di provenienza, basati sullo sfruttamento degli stessi migranti. Quindi è un sistema di condizioni -in cui rientrano le leggi, le strutture di accoglienza, ecc...- che modella l'immigrazione e la rende ciò che è. Che quindi rende le persone ciò che sono.

Pregiudizi

Tipico è invece, per esempio, il fatto di attribuire alla natura di un gruppo etnico comportamenti tipici: i rumeni sono violenti -però le loro mogli sono invece ottime badanti; i marocchini sono trafficanti e spacciatori -però ottimi spacciatori (scherzo), o buoni lavoratori. Bisognerebbe anche ricordarsi che droga e prostituzione sono, oltre a molte altre cose, due mercati, e che dunque esistono in virtù di una domanda. Chi è che si droga? Gli stessi, (uso gli stereotipi volutamente)magari Maghrebini, che spacciano? Chi è che va a puttane? Gli stessi Albanesi o i Rumeni che fanno i magnaccia? Nel caso di questi traffici illegali, si vede subito che queste categorie di persone hanno legami anche molto stretti con la società italiana, che costituisce la domanda dei beni offerti, ma si capisce anche come mai, vista l'illegalità del traffico (unita ad una buona dose di ipocrisia), questo legame economico, solido quanto redditizio, non possa essere visibile.

"Sporchi Ebrei"

Anche sessant'anni fa in Germania, gli Ebrei, che erano tedeschi, furono considerati responsabili della crisi economica; più volte, nel corso dei secoli, sono stati accusati dei peggiori crimini, o di affamare ed impoverire la gente (vedi Il Mercante di Venezia di Shakespeare, ad esempio). Spesso ciò è accaduto perchè gli Ebrei vivevano e lavoravano dentro una data società, tenendosene al contempo distaccati nella religione, nei matrimoni, nell'alimentazione (hanno praticamente le stesse proibizioni alimentari dei musulmani)... Purtroppo però come spesso accade, quello che le società non assimilano presto o tardi lo espellono. E allora, in momenti di crisi, questa facile identificabilità li ha resi bersagli facili. Con gli esiti ben noti. Un'ultima osservazione. Oggi nessuno -segno che le cose per fortuna cambiano- si sognerebbe di associare istintivamente la sporcizia agli ebrei. Eppure ciò avveniva regolarmente: erano considerati sudici e schifosi. Questo è un tratto tipico associato alle minoranze che per una ragione o per un'altra- lingua, colore della pelle, cultura- si distinguono dalla maggioranza della società: ciò che oggi capita per quasi tutti gli altri gruppi nazionali o etnici, soprattutto quelli che popolano le strade italiane e che vivono, loro malgrado, in condizioni orribili. Fortunatamente, il neosindaco di Roma ha rassicurato la comunità ebraica romana; questo dimostra come il fascismo, promuovendo attivamente l'antisemitismo contro l'ebreo infido, sporco e sfruttatore, avesse sbagliato. Gli eredi del fascismo si sono ricreduti, dimostrando che il giudizio dei loro predecessori era sia falso, sia moralmente sbagliato. Ma non hanno abbandonato quel modo di pensare: hanno solo cambiato besagli.
"Ci saremo sbagliati a suo tempo, ma ora abbiamo ragione. Fidatevi." Fidatevi.

Sistema

L'immigrazione è quella che è in virtù delle modalità con cui la si gestisce. E' evidente che se il sistema di gestione è fatto male, le scelte diventano due: o tollerarne le conseguenze, spesso in modo opportunistico (centrosinistra), oppure brandire il manganello (centrodestra).
Il fatto è che accanirsi contro gli immigrati, clandestini, lavoratori, criminali che siano, significa confondere l'effetto con la causa, confondere le persone come prodotto di un sistema con le persone in quanto responsabili di esso. Cause ed effetti. Scambiare i secondi con le prime, in campo politico, può produrre disastri. E' per evitare questo e per farsi un'idea del mondo il più possibile vera, che in genere uno cerca di informarsi e studiare, piuttosto che per fare bella figura nelle cene, oppure per fare una bella carriera. Invece qualunque analisi, a prescindere dal fatto che sappia smontare il punto di vista altrui ed offrirne uno alternativo, è perdente in principio. Basta analisi. Basta ragionamenti. Soluzioni. La vittoria del P.D.L.+ Lega alle elezioni ha rafforzato questa convinzione. Basta con le chiacchiere.

Sicurezza e Economia

Il probema ora è che in questo momento ci sono grosso modo due grandi temi politici: uno è la sicurezza, che sembra prioritario, l'altro è l'economia. Si preannunciano tempi duri, di recessione, e non mi sembra che il nascente governo abbia manifestato precise volontà politiche e precisi indirizzi in materia economica. Sono portato a credere che non ne abbia, visto che la politica si è ridotta ad ottenere e gestire consensi più che ad amministrare un paese. Il problema è ora il seguente: a fronte di una crescente insicurezza economica, c'è questa marea montante di odio contro gli immigrati. C'è l'Emergenza Sicurezza. Da notare che non c'è rapporto alcuno tra i due problemi: non è l'immigrazione che distoglie le risorse statali, non sono gli immigrati a rendere più poveri gli italiani o a produrre, ad esempio, il continuo rincaro dei prezzi. Eppure, è su loro che l'opinione pubblica ormai si è concentrata, mentre sulle questioni economiche nessuno ha ancora detto cosa sarebbe il caso di fare. Il rischio è che si cerchi, in una fase di insicurezza, un semplice capro espiatorio, una vittima sacrificale, un principio esplicativo del Male, contro il quale la società intera possa compattarsi ed autoassolversi, scaricandovi le proprie responsabilità. Amen.

E ora?

Concludo con quello che ho detto all'inizio. Io non capisco una cosa. Può anche darsi che molti politici si siano disinteressati di questi problemi. Non si tratta di mettere in discussione che esistano problemi con l'immigrazione, ne esistono di sicuro. Cionondimeno, quella che si è generata è un'ondata di razzismo e di xenofobia, pura e semplice. Analizzare un problema serve a cercare delle soluzioni. Qui invece ha avuto ragione non chi ha dato una spiegazione ai problemi ed offerto soluzioni, ma chi ha detto alla gente quello che voleva sentirsi dire. Ora basta. Gli immigrati fanno schifo. Invece, sono le condizioni con cui è gestita l'immigrazione che fanno schifo. Cambiamole. E invece niente: messaggio non recepito.
Ma il dramma vero è che non hanno ragione. Se ce l'avessero, ci si potrebbe anche consolare. Invece no: si sbagliano, e il fatto che le elezioni siano andate come sono andate non vuol dire che la ragione, nè tantomeno le soluzioni, siano dalla loro parte. Vuol dire soltanto che la maggioranza degli italiani è stata in grado di sbagliarsi, cosa che purtroppo non è una novità.

SCHERZO!

Io sono tra quelli che è ancora convinto che sia tutto uno scherzo: mi aspetto che da un momento all'altro saltino fuori Prodi e D'Alema con cappellini a cono, trombette e coriandoli gridando "Scherzo!" e che in realtà non sia andato tutto a rotoli come è andato; spero che il ragazzo prodigio Weltroni si strappi via quella faccia a culo ed in realtà sotto ci sia Bertinotti, che con rinnovato vigore gridi "Alabarda Spaziale!" come ai bei vecchi tempi. E giù a ridere.