giovedì 4 dicembre 2008
COPIO E INCOLLO DAL MANIFESTO. E' BRUTTO MA NE VALEVA LA PENA.
Gran rifiuto di Elio: no all'Ambrogino
Questa volta il «due di picche» di una loro famosissima canzone non l'hanno preso. Anzi, lo hanno rifilato nientemeno che alla sindaca di Milano Letizia Moratti. Messi da parte i «non sense» e le «prese per i fondelli» con cui infarciscono i loro testi, ieri Elio e le Storie tese non hanno scherzato affatto. E, prese carta e penna, hanno scritto all'amministrazione comunale di Milano per rifiutare l'Ambrogino d'oro. «Grazie a chi ha proposto il nostro nome - dicono Elio e company - ma vi comunichiamo che non intendiamo accettare la benemerenza, perché siamo in disaccordo con la vostra decisione di non assegnare l'Ambrogino a Enzo Biagi e la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano». E continuano l'attacco alla giunta milanese: «Come abbiamo fatto in questi vent'anni continueremo a rappresentare al meglio Milano, la città in cui siamo nati, viviamo e lavoriamo, che amiamo profondamente e che, proprio per questo, vorremmo vedere meglio trattata e rappresentata dalla sua amministrazione comunale». Altro che «servi della gleba».
lunedì 10 novembre 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
Quello che segue è invece il commento di tale danianto, lettore de Il Giornale, alla notizia della sua morte. Lo so, devo smettere di leggerli.
venerdì 7 novembre 2008
IL MEGAFONO DEL RANCORE
Allora, questo è l'attacco dell'articolo centrale de Il Giornale di oggi, versione on-line. Testuale. Ecco, secondo voi, cosa significa?
Aggiungo anche il commento di un lettore, testuale anche questo:
"Finalmente ho trovato, per merito di Berlusconi, le parole adatte per definire i sinistri: imbecilli e *******i. Queste parole si adattano molto bene a chi, tutti i giorni, insultano e offendono il POPOLO DELLA LIBERTA' che, con Berlusconi, ha vinto alla grande le elezioni di aprile. I sinistri imbecilli invece di fare come un grande McCain che ha detto:"Aiuterò il nostro presidente" loro, i sinistri, fanno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote anche a provvedimenti che sono necessari per il bene dell'Italia. Per i sinistri una frase di Berlusconi "politicamente non corretta" secondo loro diventa un caso internazionale, mondiale. Certamente per i sinistri era molto meglio l'immondizie a Napoli e in Campania, l'Alitalia sull'orlo del fallimento, una nazione senza infrastruture e così via. Bravo Presidente Berlusconi: continua così! cesaresg Distinti saluti"
- secondo rigo: dice di aver trovato le parole e poi si autocensu**
- secondo/terzo rigo: a chi insultano e offendono
- settimo rigo: ritorna il politicamente scorretto, l'uomo che parla come mangia, come noi, e non le manda a dire. Si, il fatto è che la notizia dell'uscita di Berlusconi l'hanno riportata tutti i giornali, ieri. Non ha stupito solo i sinistri (ma poi Berlusconi è criticato solo a sinistra?) Il fatto è che ancora, in Italia, il problema dell'integrazione non esiste. A noi fa ancora ridere che uno sia negro. Basta guardarlo e suscita già di per sé ilarità. Solo perché esiste.
- finale: distinti saluti. Se leggete i commenti dei lettori del giornale -non cominciate a farlo, sono una specie di droga, io non riesco a smettere- vi accorgete che spesso chiudono con"distinti saluti". E' una cosa strana: dà un po' il senso di uno che, finito di parlare, prende il cappello ed esce dalla stanza, sbattendo la porta. Oppure, anche se non sbatte la porta, taglia comunque il discorso, che con la sua uscita è da considerarsi concluso. Il tono è sempre questo, più o meno: "Ah Ah ecco come siete voi di sinistra, anzi, voi sinistri"; poi c'è una piccola dichiarazione pro-berlusconi e poi via, discorso concluso.
Questo è molto triste. Si dice sempre che internet mette in condizione di comunicare, cioè di scambiarsi idee, di relazionarsi e confrontarsi. Purtroppo è vero solo in parte. La maggior parte delle persone non sa dialogare, poiché non c'è un filo conduttore del discorso, un confronto di idee e argomentazioni, ma solo un susseguirsi di monologhi incrociati, spesso sullo stesso tema, ma spesso neanche. Che tristezza.
Distinti saluti.
venerdì 31 ottobre 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
S. Benni, Saltatempo
lunedì 27 ottobre 2008
venerdì 24 ottobre 2008
ORACOLI STREGONERIA E NOSTALGIA

Non posso riassumere il libro, anche perché non me lo ricordo, però vorrei mettere in luce alcuni elementi che mi piacciono.

martedì 14 ottobre 2008
PICCOLA OSSERVAZIONE SUL MODO DI SPIEGARE LE COSE ECONOMICHE
"L'inflazione a settembre è al 3,8%, dal 4,1% di agosto. Lo comunica l'Istat confermando la stima preliminare. I prezzi su base mensile sono scesi dello 0,3%."
No, non sono scesi a Settembre, ma sono aumentati meno che a Agosto. L'indice riguarda l'inflazione che è l'aumento dei prezzi, non i prezzi.
venerdì 10 ottobre 2008
LA NEOCULTURA FASCISTA E IL MITO DELL'ORDINE
Qualunque appello al passato, ad una tradizione, ad una storia, ad una mitologia, affonda le sue radici nel proprio presente. Sono bisogni del presente che spingono il nostro sguardo al passato. Le simpatie fasciste, radicate nel mondo politico ed in questo governo in particolare, ma crescenti nella società e soprattutto nelle realtà giovanili, oggi, non rimandano praticamente a nessuno degli aspetti politici del regime fascista storicamente esistito. I punti caldi della società e della cultura in cui tendono a manifestarsi idee e pratiche di stampo fascista sono punti che non trovano, se non in modo marginale, qualche punto di connessione con il regime. Un esempio evidente è la questione dell’immigrazione: il riferimento al fascismo, celato o esplicito nei tanti atteggiamenti di xenofobia che vanno dalle più sottili discriminazioni fino alle pesanti aggressione sofferte dagli extracomunitari, rappresenta l’appello nazionalista ad un’ideale di superiorità della propria comunità etnica. Non vi sono però pratiche né progetti politici di derivazione fascista che servano ad affrontare, o anche a reprimere, l’immigrazione, tranne forse le leggi razziali, che pure non erano rivolte ad immigrati. Com’è dunque che nella condizione presente si ritrovano delle risonanze con il fascismo, allora?
Un nodo centrale credo risieda nel mito dell’ordine. Il militarismo fascista era una passione per l’ordine, la disciplina e la gerarchia, forse prima e più ancora che per la violenza,. Le divise, le parate militari e tutto l’armamentario estetico del regime erano richiami, appunto, ad un ordine regolato e controllato dal potere politico. L’aspetto totalitario del regime stava nel suo pervadere la totalità degli aspetti della società e della vita delle persone ad esso sottoposte. Questa passione per l’ordine spesso si esprimeva, fortunatamente, in un’obbedienza di facciata, in un rispetto puramente formale ed esteriore per le regole e per il potere, dal quale nell’intimo e nel privato, molte persone, mantenevano comunque una certa distanza ed autonomia di pensiero. E’ stato questo, probabilmente, che ha permesso al regime di cadere dando la sensazione di “squagliarsi come neve al sole”.
Ciò che, forse a torto, si è ritenuto ormai conquistato dopo il crollo del regime e la nascita della Repubblica è il rifiuto dell’ideale totalitario. Caratteristico della democrazia liberale, come sistema politico, è l’assenza ed il rifiuto, sanciti dalla costituzione, di un potere politico tanto invasivo da regolare ed ordinare secondo i propri criteri, quali che fossero, le esistenze dei singoli, come era invece tipico dei regimi totalitari, ad esempio. Occorre però dire che sotto molti aspetti è stato il mercato con i suoi dettami e le sue regole, a sostituirsi al potere politico, o a combinarsi con esso, per formare la struttura della società. Una vera libertà è ben lungi dall’esistere realmente. Eppure qualcosa è accaduto, qualcosa che appare, ed è, un miglioramento rispetto ad un regime totalitario: le libertà individuali, soprattutto politiche e religiose, sono state affermate fino a un punto dal quale sembra (e sottolineo sembra) difficile tornare indietro. Non pare in effetti che la maggior parte delle persone che pure appoggiano questa svolta autoritaria nella società italiana siano tanto interessate alla “certezza” dell’egemonia culturale e politica propria di un regime totalitario. In effetti, queste convergenze tra la neocultura del fascismo ed il fascismo storico non sono sempre esplicite. Sono forme subdole di richiamo, e forse non sempre consapevoli. E’ un atteggiamento verso la società che spinge verso queste posizioni. Ed in effetti ci sono, addirittura, vecchi militanti del P.C. che appoggiano le posizioni xenofobe della Lega, senza percepire contraddizione tra l’aver, un tempo, combattuto il fascismo e l’appoggiarlo sotto nuove forme, oggi.
Qual è allora il tipo di sicurezza che cercano nel richiamarsi a pratiche ed idee di stampo fascista?
Innanzitutto è un bisogno nevrotico di ordine. La differenza, in particolare somatica e linguistica caratteristica degli stranieri, è indice di una situazione di mutamento. E’ come se si percepissero due liquidi, di colori diversi, che si stanno mischiando e se ne cercasse disperatamente di impedire la fusione, perché non si riesce a capire quale sarà il colore del liquido che si otterrà alla fine del processo. Spesso, è vero, può trattarsi anche di guerra tra poveri, come si dice quando si parla della concorrenza che i lavoratori, spesso di fascia bassa, si fanno a vicenda per ottenere le briciole della ricchezza che producono. Eppure, la cosa più triste è che nella maggior parte dei casi il fastidio verso gli immigrati è un fastidio più “visivo” che fisico, qualcosa che si forma più nel contatto che nello scontro. C’è un ordine che viene a mancare, quindi, una condizione, illusoria, di purezza originaria, che si sente essere venuta meno e della quale si vorrebbe il ripristino.
Ed è qui che credo si stabilisca una particolare sintonia tra la condizione del presente e la cultura autoritaria del fascismo, quella specie di risonanza che fa sì che molte persone e molti giovani in particolare, anche nella più beata ignorata della storia, trovino negli slogan, negli atteggiamenti e nelle pratiche del fascismo qualcosa che appare loro sensato e coerente con ciò che hanno intorno e che vivono. Qualcosa che riesce a parlare loro. Il fatto è che il fascismo è costituzionalmente nostalgico, perché in cuor suo si illude di essere una forza che ripristina una condizione di ordine e di splendore storicamente venuta meno. E’ un mito di riscatto e di salvezza attraverso la forza dell’autorità.
Nella presente situazione di mutamenti economici e sociali, l’eliminazione della diversità in quanto tale, è il primo elemento di questa reazione.
Un secondo elemento può essere la continua ed ossessiva affermazione di regole, che sembrano offrire un’ancora di salvezza a coloro che non riescono a pensare e ad agire in un mondo diverso da quello a cui sono abituati. Questo secondo aspetto può sembrare marginale, ma è tanto pericoloso quanto sfuggente. Basti pensare alle crescenti limitazioni della vita sociale. Gli spazi comuni sono continuamente regolamentati da divieti di ogni tipo. Il solo fatto di vivere momenti e spazi delle città e delle giornate diversi rispetto a quelli “normali”, come le strade di notte, per esempio, è sempre più visto con sospetto e timore, anche in città, come Siena, in cui davvero si fatica a trovare giustificazione per la crescente percezione di insicurezza. Il “decoro”, parola sempre più ricorrente nelle lamentele delle cittadinanze come nelle ordinanze dei comuni, è il concetto che meglio esprime questa strisciante tendenza all’autoritarismo. Come se cartacce, bottiglie, schiamazzi –persino il mangiare in pubblico!- fossero sintomi di una qualche pericolosa degenerazione della società. Eppure è così che vengono vissuti. C’è anche quindi il moralismo di pura facciata, efficace nel trasmettere un’ideale di ordine piuttosto che nel rispettarlo, a caratterizzare le tendenze fasciste del presente collegandole con quelle del regime ispiratore.
C’è poi un altro fatto connesso a questo. Questa tendenza alla pulizia ed all’ordine tende, se non mira esplicitamente, a far sì che la vita sociale ripieghi sempre di più nel privato. Solo nei locali, pagando e consumando, si sta insieme. Oppure in casa. Magari davanti alla televisione. La passione autoritaria non fatica mai a seguire i dettami del mercato e degli interessi. In alternativa, solo con il beneplacito delle istituzioni si può accedere a qualche spazio di aggregazione chi non gode della loro approvazione, come gli irregolari, è bandito da ogni forma di vita sociale.
Ribellarsi a quest’ordine significa rivendicare il bisogno di autonomia nella creazione di luoghi, tempi e modi dello stare insieme. Significa cercare formule di convivenza e condivisione spontanee, aliene ad ogni forma di discriminazione razziale, di genere o quant’altro.
Sta nascendo: http://antifasiena.wordpress.com/: Seguitelo; speriamo che vada lontano, o almeno da qualche parte.
domenica 28 settembre 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
GiovanniPaolo (si scrive così?) II. Ci vuole il Vernacoliere per ricordarsi di chi sono i Papi...
giovedì 25 settembre 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
Curzio Maltese, I padroni delle città. Deve conoscere bene anche Siena, dove è proprio la media borghesia ricca e arricchita che sembra avere una fretta matta di andare a destra...
martedì 23 settembre 2008
ADULTI, GIOVANI, IPOCRISIA.
Dunque, noi giovani e voi adulti siamo sulla stessa barca. Fatta con gli stessi materiali e sottoposti alle stesse regole. Ed agli stessi rischi. Allora, quello che vorrei capire -e non è una domanda retorica- è il perché si debba fingere che le pratiche e le regole del nostro vivere in società, del vivere "civile", come si dice di solito, debbano essere considerate autoevidenti. O meglio, perché la loro legittimità debba essere considerata ovvia, naturale. Non ho in mente niente di complicato: Lavora. Studia. Onora questo. Rispetta quello. Vestiti a modino. Eppure, tanto per fare un esempio, io spesso mi immagino morto, mangiato dai vermi, letteralmente, (è questo che succede gente!) e mi chiedo: a cosa è servito tutto questo, rispettare tutte queste regole? Perché della morte, del dolore e dell'infelicità non c'è traccia in quello che sento dire o vedo fare dagli operosi cittadini? E' ansia di salvezza e liberazione, la mia, e lo so perfettamente. Perché non vado in Chiesa? Perché la Chiesa specula su quest'ansia per imporre le sue regole ed il suo ordine: come quasi tutte le istituzioni politico-religiose mira all'egemonia. Cosa c'entra quello che faccio nel mio letto, o nella mia macchina, con ciò che sarà di me dopo che questo mio piccolo cuore si sarà spento? Perché la Chiesa mi rassicura se mi comporto bene -povero piccolo!- ma mi lascia lo stesso da solo, con dio.
Ora, per carità, non è che mi aspetto di trovare una soluzione alla paura della morte scritta sul quotidiano o nella politica (o forse si?), ma il fatto è che ci sono problemi, tipo questo, e angosce, tipo questa, che non mi sembra possano essere considerate risolte. Ma non c'è solo la paura della morte, che è un pò un caso limite per quanto riguarda i problemi umani. Ci sono anche disagio, dolore e infelicità.
Si parla delle famiglie assenti. No, le famiglie ci sono. E aggiungerei purtroppo, in molti casi. Famiglie solide, per bene, fatte da persone che hanno pazientemente e laboriosamente operato giorno dopo giorno, per anni, in vista del loro completo annichilimento. Che ci hanno dato tutto ciò che serve per essere felici, tranne la cosa più importante e cioè la prova vivente che si può esserlo davvero. L'ansia di cercare di costruirsi e ritagliarsi un posto nel mondo per scoprire un giorno, a 50 anni come Verdone -Mio dio!- che non ci va bene e che non è ciò che si è voluto. L'infelicità, a volte, è un male ereditario e in molti l'abbiamo ereditata da voi, padri e madri.
Siate onesti, "adulti", che avete il potere e che se non avete costruito questo mondo e non ne decidete le regole, almeno ne custodite le chiavi: quanti di voi hanno bisogno di un bicchierino, solo per avere quel leggero e momentaneo stordimento quotidiano -Certo!- compatibile con gli oneri e con gli obblighi di lavoro, si capisce... Quanti di voi grattano e grattano patine di disperazione alla ricerca di luce e di fortuna dai tabaccai? Quanti cercano di tenersi su con il sesso, quello più brutto, magari quello comprato... Quanti di voi si abbandonano ad irragionevoli e violenti attacchi di rabbia, mossi solo da un infelicità che cova, sordida, e cerca solo una valvola per sputare fuori rancore, possibilmente verso qualcuno più debole ed esposto?
Siate onesti, "adulti". Vivete nel rancore, per la maggior parte del tempo, e nella paura. Pieni di ansia. E la trasmettete ai vostri figli; poi però, quando noi la recepiamo e cerchiamo di sedarla -perché la società è vostra e fa paura a voi, figuratevi a noi!- allora ci dite che è sbagliato, che non si deve, che è mortale, senza dirci neanche PERCHÉ' non si deve e soprattutto in quale altro modo si può fare! Allora avete paura dei nostri vestiti. Dei nostri capelli. Della nostra musica. Dei nostri schiamazzi. Dei nostri modi di fare. Ma quello che meno di tutto sopporto quando trattate questioni come le droghe, è che dite di voler capire, di voler parlare, mentre poi per prima cosa MANDATE GLI SBIRRI CON I CANI fuori dalle scuole a rovinare per sempre la nostra vita. Il tutto in nome del dialogo, perché volete capire noi giovani. Vorrà dire che impareremo a parlare con i cani.
lunedì 22 settembre 2008
CRONACA
sabato 13 settembre 2008
giovedì 11 settembre 2008
11 Settembre
Ormai, personalmente, mi sono fatto un'idea su quello che è successo quel giorno. Non so dire esattamente chi ha organizzato quella cosa, ma sono certo che Ben Laden sia solo un burattino, un fantoccio, un prestanome. Non so di chi, ma ne sono sicuro.
A confermamelo è stata la visione di 26 secondi del programma di Minoli, ieri sera su Rai 2. Contorcendosi sulla sedia girevole come sua abitudine, l'intellettuale ha mostrato in esclusiva una chicca eccezionale; era la ricostruzione del ritrovamento da parte del FBI di un reperto incredibile: la valigia di Mohammed Atta, il capo degli attentatori dell'11/9. Si vedevano due mani guantate che aprivano una valigia contenente: un corano, alcuni manuali di volo, una divisa da pilota e alcune pagine del diario di Atta contenenti appunti per dirottare l'aereo, vergati a mano in arabo su fogli volanti.
Ora, è sufficiente rifletterci su un secondo per accorgersi che c'è qualcosa di strano. Causa un errore commesso nell'imbarco dei bagagli, la valigia da stiva di Atta non è stata caricata sull'aereo dove si è imbarcato, da cui il ritrovamento. Ma, come diceva Lubrano, la domanda sorge spontanea: perché uno che si organizza per dirottare un aereo si porta dietro una valigia? Soprattutto, perché si porta dietro una valigia contenente la prova provata di ciò che sta per commettere? Poniamo che il piano fosse fallito: con quelle prove in mano lo avrebbero inculato per sempre. Perché quindi si sarebbe portato dietro una quantità di prove così plateale? Non regge. E' evidente che è una puttanata colossale, dall'inizio alla fine. La cronaca comunemente accettata di quei giorni è piena di circostanze impossibili da giustificare e spiegare, che non ho voglia di elencare qui perché chi vuole se le può trovare da solo. Mi limito soltanto a dire un'ultima cosa.
Ho rivisto le immagini delle torri nel momento del crollo: ho avuto la netta sensazione, a mente lucida e semplicemente guardando, che si tratti di una cosa che da un istante all'altro viene giù, come un sacco di patate. Mi da proprio la sensazione che, a meno che non si consideri la presenza di esplosivo, manca la causa scatenante del crollo. E' proprio un problema cognitivo: non riesco a vedere la relazione causa-effetto tra l'aereo che si schianta e la torre che viene giù. Provate anche voi a riguardare la scena -non ne mancherà l'occasione in questi giorni- e vi renderete subito conto che la storia non regge: non è possibile che un aereo ci si schianti sopra e dopo un'ora, così, la torre viene giù. Secondo me salta proprio all'occhio. O forse salta al MIO occhio. Di sicuro, e ne sono convinto, la gente come Minoli ci ha presi per deficienti. Ma il guaio è che hanno avuto ragione loro.
martedì 9 settembre 2008
CARTOLINE D'UN ITALICA ESTATE
SICUREZZA
Con la terza ascesa al governo di Berlusconi abbiamo tutti trovato un solido rifugi contro le nostre paure, qualunque esse fossero. Soddisfazione bipartisan per la presenza dei militari in città: drasticamente ridotta l'annosa piaga degli specchietti delle macchine rotti a pallonate dai bambini, soprattutto grazie all'autorizzazione data ai militari, dietro forte pressione di LaRussa (garrarmato 'sto cazzo), di crivellare di proiettili i tango e i supertele, antichi nemici della democrazia e delle libertà economiche.
In forte calo nelle zone di mare anche l'uso delle finte pinne di squalo, grazie alla massiccia presenza degli incrociatori della marina italiana, coadiuvata da quella inglese. Ha commosso la storia del piccolo Antonio, disintegrato da un missile subacqueo lanciato dall'audace sommergibile "Salò" mentre si avvicinava al materassino della nonna con la pinna di polistirolo legata alla schiena. Tra l'altro, il bambino era figlio di un deputato di AN: "Così impara", ha dichiarato il fiero genitore.
BENZA E ENERGIE
Nonostante, anzi, proprio per festeggiare rumorosamente il rincaro dei carburanti ("Quale rincaro?", ha risposto il presidente dell'associazione dei petrolieri alle domande insistenti dei giornalisti) verranno proibite le automobili con cilindrata inferiore ai 1800 CC, e verrà ridotta l'età per la patente a 16 anni, per incentivare il debole mercato dell'automobile.
Alla questione degli incentivi per le energie rinnovabili il ministro per l'ambiente Stefania Presticul... Prestigiacomo ha risposto in modo enigmatico scoppiando in lacrime e lanciandosi in una lunga lamentela (una "lappolata", come si dice a Siena) sulle superiori capacità persuasive della Carfagna, che l'ha scalzata dal ruolo di prediletta del Cavaliere. "Non cominciamo subito a dire stronzate che i pannelli solari non esistono nemmeno" ha risposto ad analoga domanda il ministro per lo sviluppo economico Claudino Scajola, mentre si accendeva una sigaretta con il suo nuovo accendino ad energia nucleare.
UBRIACHEZZA E DROGHE
Giro di vite anche contro gli ubriachi/drogati al volante, soprattutto nel severo e lavoratore NordEst. Le nuove misure prevedono però eccezioni significative per i padroncini che trasportano per conto loro: il Veneto ha deciso di tollerare la grappa, mentre la Lombardia ha fatto pressione per fare eccezioni sulla cocaina. "A me non ha mai fatto nemmeno effetto, la uso soltanto per colorarmi i capelli" ha dichiarato il presidente della regione Formigoni al settimanale Troia 2000.
Appena introdotta la pena di morte per i fumatori di cannabis, si sono levate alcune voci di protesta dai garantisti di Forza Italia. Comunque, è stato raggiunto un accordo sulle modalità di esecuzione della pena, che avverrà tramite pestaggio da parte di gruppi di neofascisti.
SCHUOLA E ISTRUZIONE
Per ciò che riguarda l'Università, dovrebbe arrivare una boccata d'aria grazie alla riforma delle graduatorie per i dottorati e per gli esami di Stato: le prestazioni sessuali faranno punteggio e curriculum, soprattutto se documentate da foto e video digitali. "Sono molto contenta" ha dichiarato il ministro Gelmini nel bel mezzo di un orgia tenutasi in occasione di una visita in una scuola superiore (Col grembiule, ovviamente.)
REATI SESSUALI
Strette di mano e caldi sorrisi per la riduzione delle violenze sessuali da parte degli extracomunitari sulle donne italiane, mentre ha raccolto larghi consensi il piano di sostegno alla prostituzione romena attuato, in via sperimentale, da Veneto e Lombardia. Stanchi delle negre, i leghisti esultano per la tanto agognata regolamentazione della prostituzione bianca: sconti comitiva per i gruppi di minorenni, riduzioni per chi festeggia i 18 anni e altrettante agevolazioni per chi gira il video e lo carica su internet; quest'ultima misura presa in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, per incentivare l'uso della tecnologia tra i giovani.
CITAZIONE DEL GIORNO
Samuel Johnson, parlando degli ultras che c'erano fitti anche nel XVIII secolo.
sabato 6 settembre 2008
giovedì 4 settembre 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
99 Posse, Esplosione imminente
mercoledì 3 settembre 2008
venerdì 29 agosto 2008
spazio solo ai sani, ai perfettamente autonomi e funzionali non è una società degna dell’uomo”
Giovanni Paolo II (non mi sono convertito, del papa amico di tutti i dittatori penso quello che pensavo prima. Però sono d'accordo con questa frase.)
lunedì 4 agosto 2008
NOSTALGIA CANAGLIA



CITAZIONE DEL GIORNO
Sean Penn, La sottile linea rossa.
giovedì 31 luglio 2008
Non me ne ero accorto ma nel frattempo sono diventato un alieno
Identikit di MDC:
Donna, bionda, orrenda, quarantenne, due figli, un marito, una vita di esperienza nel settore edilizia brrrrrrrianzolo (già vengono i brividi). Affetta da una preoccupante logorrea si qualifica subito così:
MDC: Treni in ritardo eh si, in questo paese servono tante sculacciate ma ora se dio vuole c'è chi ci pensa... il 20% dei malati è tornato al lavoro dopo la modifica sui permessi di malattia fatta da Brunetta (dai, quello basso, simpatico...).
Nel frattempo. per cercare di suscitare il suo orrore, ho dato soldi in elemosina a:
1) ragazza sordomuta in cambio di portachiavi con palla da biliardo nera numero otto (anche bellino). "Mi serviva" ho precisato, tanto per fare un po' il cinico anch'io;
2) giovane ragazzo molto sporco con evidente scimmia al seguito che aveva bisogno di quattro euro quattro per tornare a casa. Gliene ho dati due, sempre per fare un po' il cinico."Grazie capo" mi ha risposto correndo via.
Ero molto stanco, lei ha cercato di trascinarmi in una discussione, io ho glissato dicendo che in Francia sono più civili (lo so, ma non avevo argomenti, ero stanco) e difendendo la loro gigantesca ma efficace burocrazia. Mi sono dato ad un sonno diplomatico, cioè ho finto di dormire per non avere a che fare con lei. Ma ecco che entrano in scena gli altri due. Ed era meglio se parlavo io.
Identikit di RDC.
Bruno, occhio vacuo, faccia inespressiva, accento meridionale, cercava casa a Milano.
RDC: "Qual'è un quartiere tranquillo? Senza delinquenza magari con studenti..."
Nooo, ragazzo abozzala te... e daje...ci s'ha la stessa età io e te...lasciala perdere lei, penso io. Inutile. I frammenti di conversazione che seguono sono quanto di più preciso ho potuto memorizzare. Per quanto possibile sono stato fedele allo spirito, quando non alla lettera, dei discorsi fatti su quel cazzo di treno.
Parassiti
MDC: I Rom io ne ho conosciuta una eravamo amiche era bravissima una brava persona ma ti dico una mos-ca-bian-ca... tra loro mi ha raccontato lei che in realtà il crimine...il furto è un merito e l'arresto è un onore (Bé, anche nei Bravi Ragazzi è così: significa semplicemente che esistono culture della delinquenza).
RDC: Ebbè quando poi diventa una PIAGA SOCIALE (ripeterà l'espressione piaga sociale per altre cento sedici volte: deve averla imparata da poco).
MDC: Sono come dei parassiti sai...hai presente i pidocchi? (Allora immagino che la soluzione sia qualche agente chimico...).
Nel dormiveglia pensavo alla parola: parassitismo. L'ultima volta che mi era venuto da associare la parola a qualche fenomeno sociale era mentre leggevo No Logo. Molte grandi aziende multinazionali investono in paesi come l'Indonesia o la Thailandia poiché questi offrono allettanti esenzioni fiscali, pressoché totali, come incentivo all'avvio dell'attività per un periodo di tempo, mettiamo, di cinque anni. Inoltre offrono una totale assenza di diritti sindacali ai lavoratori. Il risultato è che al termine del periodo l'azienda o se ne va, o rinnova il contratto sotto nome diverso e continua ad usufruire dell'esenzione fiscale. Un progetto simile era stato avviato, ma presto interrotto, in Francia, per favorire gli investimenti in alcune aree depresse. In questo senso, le multinazionali sono come parassiti che sfruttano i "vuoti" fiscali e legislativi che i governi e le amministrazioni offrono loro. Il guaio maggiore, secondo me, è che questo "male", purtroppo, è un male banale, perché ciò che lo alimenta non è un demoniaco progetto di sfruttamento globale, ma semplicemente l'innocente desiderio, di per sé innocuo, di un bel paio di Nike. Come quelle ai piedi di RDC.
Corruzione
MDC: Io ho lavorato per dieci anni nell'amministrazione di un'impresa... il capo diceva sempre che non voleva lavorare per il pubblico ma solo con i privati (Un liberale serio?)...ma perché il pubblico non paga... ci vogliono anni prima di vedere i soldi AH AH AH (AH AH AH...)... No dai a parte tutto c'è la corruzione... tu pensa che una volta il capo mandò me a pagare la bustarella mi disse "Porta questa a tizio" io ci mancherebbe per l'ingegnere faccio questo ed altro...però quando ero lì al tizio l'ho guardato di un maaaaale...(mi immagino...) sai che dopo il tizio ha telefonato all'ingegnere e gli ha detto "La prossima volta mandami un uomo che con una donna prender soldi mi mette in imbarazzo (?)" Capito?
RDC: Ma tu pensa...
Pensavo, nel frattempo: ma te pensa che il più grande scandalo finanziario e politico della storia italiana aveva come epicentro Milano: eh, questi terroni.... Fortuna che ancora oggi al governo c'è qualcuno che ai corrotti li guarda male, altrimenti chissà dove eravamo.
Albanesi
MDC: "Come si chiamavano quelli che arrivavano con i gommoni... dai..."
RDC: "Albanesi"
MDC: "Bravo ecco sai che ne ho conosciuti due in treno di albanesi ... neanche sembravano albanesi ... sai: integrati, parlavano benissimo italiano ... insomma questo qua fa le rifiniture in muratura dei palazzi...delle facciate...è proprio bravo lavora tantissimo perchè è bravo lo chiamano qua e là e lui è in regola mi dice "pago le tasse ..." ecco lui è un esempio di uno che vuole davvero emergere ... quando uno vuole emergere..."
RDC: "Bè quand'è così va bene"
MDC: Che poi i calabresi, se ci pensi, sono più a Sud degli albanesi... Ah AH AH
RDC: AH AH AH bè geograficamente è vero...
Si, il problema è che il ragazzo viene dal Sud della Campania, praticamente al confine con la Calabria. Eppure non c'è un filo di imbarazzo nè in lui nè in lei.
Cultura
MDC: Allora l'altro giorno ho viaggiato in treno di fronte ad un professore di architettura che ci ha fatto vi giuro una lezione di architettura che è stato un piacere sentirlo ... lui è uno famoso poi mi ha detto che ha collaborato al restauro della torre di Pisa era nella squadra di quello ... il tale vabbè ora il nome non me lo ricordo...e io non sapevo che era un cattedratico ma quando l'ho capito ho pensato Caspita mi sono sentita onorata emozionata sai di averlo lì Bé ho pensato se l'università è un posto dove senti parlare così ... belle lezioni, stimolanti .... in questo modo potrebbe essere bello andarci ... alla fine sai lo abbiamo anche ringraziato e gli abbiamo pure stretto la mano (L'inchino glelo hai fatto?)
Perché, cosa cazzo dovrebbe essere l'università? Sinceramente questo non me lo aspettavo: il timore riverenziale verso la Cultura con la C maiuscola, la deferenza verso i dottoroni; probabilmente la tizia non ha studiato oltre un istituto professionale, ed evidentemente la cosa le crea complessi, almeno di fronte ad un dotto. Chissà poi qual'è la sua idea dell'Università? Cosa si immaginava che potesse essere se non un posto in cui persone che sanno molte cose cercano di trasmettere queste cose agli studenti, possibilmente nel modo più interessante e comprensibile possibile.
Nel frattempo fuori dal finestrino scorreva la Padania: un'ininterrotta distesa di industrie antenne, capannoni, ruspe, ciminiere, caseggiati squallidi. Questa è la vostra ricchezza, il vostro benessere, la vostra civiltà. Fate orrore e non ve ne rendete conto. Avete distrutto tutti i fiumi, tutta la terra che amate tanto l'avete desertificata e squartata, il tutto per far soldi. Siete la parte più ricca e ignorante d'Italia. Migliorarsi come persone per voi è comprare l'ultima generazione di telefonino, e basta. Io vi disprezzo di tutto cuore.
Culture
MDC: Sai è una questione di cultura ... se tu stai con un Rasta per lui è normale la poligamia non puoi pretendere che non abbia altre donne ... per loro è così"
Volevo dire: ma in Italia chi ci va a puttane? La tizia non lo sa forse che i padani sono anche i maggiori consumatori di sesso a pagamento d'Italia?
Tecnologia
MDC: Sai io ho il videofonino di seconda generazione quello con la televisione ... l'altro giorno un tizio sempre in treno lo vede e mi fa "Ma questo fa anche computer e tutto?" "Certo" gli rispondo "ma allora il computer portatile è superato?" "Certo è obsoleto ormai..." è obsoleto... (ripete la parola due o tre volte: deve averla imparata da poco)... puoi ... che ne so ... puoi ... attaccarlo alla stampante e stamparci le cose...
RDC: Eggià...
Questa non sa neanche cosa farci col computer.
Maternità
MDC: Io ho avuto due figli ma ho dovuto lasciare il lavoro perché il capo insomma dopo dieci anni che ci ho lavorato non ha voluto venirmi incontro ha preferito chiudere il rapporto di lavoro perché io non ce la facevo e lui dice che aveva bisogno di una persona presente ... e insomma ora sono sotto un altro ... un'ottima persona ... più elastica... magari lavoro dieci ore al giorno ma poi quello dopo sono libera ...
RDC: Bé non è stato molto disponibile... ci vorrebbe più disponibbilità ... insomma fare figli è importante...no?
Vai vai, l'impresa famiglia, il conflitto di classe non esiste, i padroni e i lavoratori sono uguali, tutti sulla stessa barca... si si certo. Tutto si riduce al padrone brava persona o al padrone troppo rigido. E anche le donne: la questione femminile non esiste, figuriamoci, tutti uguali, tutti al lavoro, e pedalare. Ben ti sta, stronza: hai votato (tanto lo so chi voti te, ma lo fanno tutti, quindi va bene) le forze politiche più arroganti, prepotenti, machiste e filo-padronali che ci siano, il tutto per fare scudo contro gli immigrati. Ora te le tieni. Tanto a te sta bene così, no?
Perla finale
MDC: Hai presente la scena quella con Pozzetto che a me fa scompisciare dal ridere ... quella che lui è nella casa scende il letto e fa taaac hai presente? AH AH AH
RDC: Si Si AH AH AH
Il riferimento non l'ho capito, non conosco il film in questione e non voglio conoscerlo. Loro invece si.
Identikit di RRDC:
Non ha proferito verbo. Ha annuito facendo sissì con la testina a tutto ciò che diceva MDC e soprattutto ai commenti di RDC. Su richiesta di quest'ultimo si è limitata a estrarre panini e cellulari (ne aveva tre) dallo zainetto. Una brava ragazza, probabilmente felice di occupare il piccolo posto nel mondo che gli altri due le hanno ritagliato.
Amarezza
Bentornato in Italia. Io non ho mai amato particolarmente i miei simili. Cioè, non ho mai amato le persone quando si raggruppano sotto etichette, sotto categorie. Quando fanno una Chiesa e fanno a gara a chi ci è più dentro degli altri. E' per questo che mi sono sfilato dalle contrade quando ero ragazzetto. Non sopportavo quell'enfasi, quella dimostrazione di attaccamento, di identità esibita, ostentata, a tutti i costi. Non è che avessi una teoria dell'identità collettiva o roba del genere, ovviamente, però non sapevo cosa fare, mi imbarazzava e avevo paura di non riuscire. Credevo che servisse un qualcosa che non avevo, un amore che non sentivo. Il tempo mi ha portato a credere che quell'attaccamento non esista, a meno di non darne prova agli altri. Allora esiste ed è riconosciuto da e attraverso gli altri, stando insieme. Io non ci credo alle identità collettive. Il guaio, e arrivo al punto, è che vorrei crederci. Vorrei credere che torno in Toscana e trovo un ambiente familiare, di persone tranquille, che lavorano, sì, ma il giusto, che non covano tutto questo rancore verso i giovani, verso i negri, verso chi piscia sui muri, chi beve toppo, chi è sporco. Vorrei credere che esista un posto in cui le persone sono così e non vogliono andare in giro a pestare nessuno, non vogliono dimostrare niente a nessuno. Confesso che mi sono illuso di poter tornare e trovare questo. Eppure non sono solo, mi dico sempre. E penso: se ci siamo battiamo un colpo. Se c'è qualcuno che l'ha al culo di quello che vede in tv, sente alla radio, legge sul giornale, che si è rotto il cazzo di dar soldi e voti a fior di ladri e delinquenti, cialtroni ignoranti e ottusi. Se c'è qualcuno che vuole un posto umano dove vivere, dove semplicemente economia ed istituzioni funzionano per i bisogni e non per fare mucchietti di soldi, e dove essere insieme non vuol dire essere noi e non loro ma essere tutti e ciascuno a modo suo, dico, porca madonna, facciamocelo da noi 'sto posto.
giovedì 10 luglio 2008
martedì 8 luglio 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
Hunter Stockton Thompson, Paura e disgusto a Las Vegas.
(E' la seconda citazione che metto di questo libro, lo so, ma mi faceva ridere.)
lunedì 7 luglio 2008
ISLAMPUNK



martedì 1 luglio 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
Hunter Stockton Thompson, Paura e disgusto a Las Vegas.
(Fa fico scrivere anche il secondo nome perciò ce l'ho messo. Ganzo eh?)
lunedì 30 giugno 2008
A.A.A. CERCASI
Cercasi anche persona in grado di spiegare il significato dell'espressione "La Spagna ci ha sorpassato con il P.I.L.. Chi sorpassa chi e in cosa? Io ho tutta la simpatia del mondo per gli spagnoli, ma il fattto di essere in una fase di crescita economica non significa assolutamente nulla. Anche la Cina è in una fase di crescita economica.
sabato 28 giugno 2008
CITAZIONE DEL GIORNO: FACCE DI BRONZO
Un commento di Sandro Bondi sulla questione intercettazioni/puttanopoli.
Applausi. Scroscianti.
venerdì 27 giugno 2008
TRISTEZZA
che disprezza i ladri
ma apprezza i corruttori,
che ripudia le droghe
ma adora le puttane
Questo governo,
anche mio:
andasse a fare in culo chi l'ha votato.
giovedì 26 giugno 2008
CITAZIONE DEL GIORNO E PICCOLO POST
Un lettore de Il Giornale, evidentemente scontento del trattamento da signori che i Rom e gli estracomunitari ricevono in Italia, mentre la brava gente come Berlusconi non riesce a stare tranquilla nemmeno per un minuto.
"Cani al guinzaglio" potrebbe essere il titolo della citazione di oggi. Una massa di persone infelici e rancorose alla ricerca di qualcosa di facile in cui credere e di qualcosa di altrettanto facile da odiare e contro cui abbaiare. I lettori de Il Giornale, tra le altre cose, sono questo. Si sentono rappresentati da un uomo che dice di aver attraversato mari e monti per portare una parola che nessuno sa cosa significhi, usata come la usa lui. Libertà. Ma cosa c'è di così simbolico in questa storia a misura di bambino? Davvero il popolo si sente vittima, peseguitata e oppressa da giudici e moralisti che parlano bene e razzolano male? Chi ha fregato il popolo tanto da -Poverino!- ridurlo in questo stato, impoverito, deriso, e pure umiliato? Forse il popolo stesso, quando ha smesso di sorvegliare i suoi capi e i suoi padroni al punto da non saperli nemmeno più riconoscere? Davvero, allora, vi rappresenta la storia di questo tizio basso e tarchiato, pelato, che mente sapendo di mentire, che ha fatto della sopravvivenza un'arte di vita, un tizio sempre con la coscienza sporca, tanto sporca da non avere altra arma che il giuramento sulla testa dei figli per proclamare la sua innocenza e convincerne il popolo; questo spaccone, ignorante, piccolo uomo bugiardo vi rappresenta? Si? Allora sapete cosa vi dico? Andate a fare in culo.
venerdì 20 giugno 2008
CITAZIONE DEL GIORNO
David Mills, 2/2/2004, lettera al suo commercialista.
"Io sono stato sentito più volte in indagini e processi che riguardavano Silvio Berlusconi e il gruppo Fininvest e, pur non avendo mai detto il falso, ho tentato di proteggerlo nella massima misura possibile e di mantenere laddove possibile una certa riservatezza sulle operazioni che ho compiuto per lui."
David Mills, 19/7/2004, dichiarazione rilasciata ai pm durante un interrogatorio.
Domanda: Il Mr.B della lettera sarà il Berlusconi dell'interrogatorio?
giovedì 19 giugno 2008
PASSEGGIANDO NEI DINTORNI DI GOMORRA

Se ci fate caso, in genere, quando si parla delle mafie e del loro rapporto con le istituzioni, si parla spesso di "mali" in senso quasi medico: c'è un organismo "infettato", malato per via di un "cancro" che lo penetra e lo erode fino ad ucciderlo. Falso, dice Saviano. La Camorra è un tipo di mafia che è assolutamente sintonizzato con il contesto presente: si tratta di clan che si combattono e si sterminano esclusivamente per il controllo economico di vari mercati, in intere zone delle periferie di Napoli di cui controllano la vita economica fino a garantire a parte della popolazione delle entrate mensili sicure. Non c'è quella specie di controllo sociale e quasi morale che tradizionalmente, e credo ingenuamente, si è attribuito alla mafia, per esempio, siciliana. E' una mafia post-moderna. La cosa più interessane, infatti, sono i punti di connessione diretta ed organica tra camorra e società. Tipo.

Morale politica della favola. A Landolfi è stato chiesto in Senato di spiegare questo coinvolgimento: con l'orgoglio tipico dell'uomo di AeNne, ha risposto che lui avrebbe spiegato tutto in sede giudiziaria, ma che da campano fiero e consapevole delle difficoltà in cui versa la sua terra poteva dirsi orgoglioso (lo dice qui) di aver raccomandato gente a fin di bene, cioè di aver aiutato dei giovani di sicuro valore a trovare lavoro nelle loro zone. In un'imprea che lavorava a braccetto con la camorra. Quale cancro?
Un'altra miniera d'oro è la contraffazione. Gucci, Armani, Prada, & Co... Tonnellate di merci griffate pronte per essere vendute in tutta Italia, molte delle quali sono addirittura prodotte con sistemi, stampi e materiali, rubati direttamente alle marche plagiate. Non si capisce più bene cosa significhi vero o falso.
Ecco, un mercato per definzione prevede compratori che vogliono cose e scelte imprenditoriali come queste sono scelte che presuppongono una conoscenza piuttosto specifica e dettagliata dei gusti o dei bisogni dei consumatori. Altro che malattia.

Recentemente qua a Parigi, forse anche in Italia, hanno fatto un gran casin

